Costruire una strategia multisettoriale condivisa per il 2014-2020
Lanciato dalla Commissione europea nel 1991 come iniziativa comunitaria, l’approccio LEADERallo sviluppo locale offre alle comunità rurali dell’UE un modo per coinvolgere e far decidere i partner locali nello sviluppo futuro della propria area.
L’approccio LEADER ha suscitato grande interesse sia all’interno che al di fuori dell’UE, non soltanto nelle zone rurali ma anche in quelle urbane e costiere.
Le prime generazioni di LEADER erano finanziate dai fondi strutturali dell’UE come iniziative comunitarie ad hoc. Nel 2004-2006, LEADER ha raggiunto una “fase di maturità” e, a partire dal 2007, è stato cofinanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Al fine di consentire ai territori locali di tenere in maggiore considerazione le esigenze multisettoriali, si è proposto che in futuro LEADER, nell’ambito del FEASR, offra la possibilità di attuare SSL plurifondo con il sostegno di altri fondi UE.
In questo contesto plurifondo, l’approccio LEADER assumerà la denominazione di Sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD). Per il periodo compreso tra il 2014 e il 2020, il CLLD (LEADER) continuerà ad essere un elemento obbligatorio dei Programmi di sviluppo rurale finanziati dal FEASR e una possibile opzione nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Al fine di garantire la coerenza di SSL e azioni integrate, per questi fondi si dovranno applicare delle norme comuni nell’ambito del Quadro strategico comune.
Il Community-led local development (CLLD) cioè lo sviluppo locale di tipo partecipativo è uno strumento normato dai regolamenti comunitari per perseguire finalità di sviluppo locale integrato su scala sub-regionale con il contributo prioritario delle forze locali.
IL CLLD si basa su una progettazione e gestione degli interventi per lo sviluppo da parte degli attori locali che si associano in una partnership di natura mista (pubblico-privata) e affidano un ruolo operativo (gestionale e amministrativo) al Gruppo di Azione Locale, il quale deve elaborare un Piano di Azione Locale per tradurre gli obiettivi e le strategie in azioni concrete attraverso la sua struttura tecnica.
Nel prossimo periodo di programmazione i GAL possono potenzialmente usufruire di fondi diversi dal FEASR,. L’approccio comune per tutte le politiche definito nella proposta giuridica della Commissione per il periodo 2014-2020 fornisce un quadro di sostegno allo sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD) che consente agli Stati membri e ai GAL di coordinare l’uso integrato di tutti i fondi del QSC (Quadro strategico comune).
Un’attenta programmazione del CLLD può favorire migliori scelte strategiche riguardanti lo sviluppo locale sia a livello nazionale che locale, come pure il rafforzamento della governance multilivello.
Il valore aggiunto di avere un metodo comune è dato dai seguenti aspetti:
- poter agire in maniera coordinata ed integrata sul territorio (le diverse politiche agiranno insieme e non parallelamente);
- aver compiuto uno sforzo di armonizzazione delle regole;
- mantenere il carattere multifunzionale del Leader e aggiungervi il contributo degli altri fondi ciascuno per le proprie caratteristiche specifiche (es: il FSE ha competenza ed esperienza nella formazione).